PILLOLE DAL PASSATO N°4 – STEVE RYMSHA

Oggi torniamo un po’ più indietro nel tempo. Siamo nella stagione 2003-2004, il Fassa era allenato da Ron Ivany e il top scorer era un certo STEVE RYMSHA.

In 31 partite Steve ha collezionato 42 punti (23 goal e 19 assist), l’ho raggiunto virtualmente e abbiamo fatto una chiacchierata.

 

Dopo aver terminato la sua carriera nel 2009 negli Stati Uniti nell’ormai estinta International Hockey League con i Port Huron Icehawks, Steve è stato Assistant Coach per i Detroit Jr Red Wings nella stagione 2010-2011.

 

Cosa stai facendo ora? Sei ancora coinvolto nel mondo dell’hockey?

Lavoro come responsabile vendite per la Warrior. Vendo attrezzatura da hockey in tutti i negozi del Midwest degli Stati Uniti. Sono comunque ancora attivo nel gioco dell’hockey allenando entrambe le squadre dei miei due figli. Ho un maschio di 9 anni e una bambina di 7 anni che ha appena iniziato a giocare.

 

La stagione con il Fassa è stata la tua prima esperienza in Italia. E’ stato facile adattarsi ad un modo diverso di gioco?

Anche se è stata la mia prima esperienza in Italia, era il mio secondo anno in Europa quindi ero già abituato al modo di giocare europeo e al campo più grande. Pensavo fosse più difficile abituarsi a giocare su una superficie più ampia. Ci vuole più tempo ad adattarsi alle nuove linee di gioco e ai nuovi compagni ma eravamo un bel gruppo ben amalgamato e quindi adattarsi è stato molto più semplice.

 

Com’è stata la tua stagione con il Fassa? Hai qualche aneddoto che vuoi raccontarci?

Il mio anno in Val di Fassa è stato incredibile, le persone erano molto gentili. La società si è sempre occupata di tutto quello di cui avevo bisogno. Non potevo desiderare un’esperienza migliore. Penso spesso alle bellissime montagne che potevo vedere ogni mattina appena sveglio, al cibo e a tutti i ristoranti dove andavo abitualmente. Spero di poter portare un giorno i miei figli e mia moglie in valle per potergli far capire di cosa parlo tanto spesso.

 

So che è passato tanto tempo ma sei ancora in contatto con qualche compagno di squadra?

Purtroppo tra lavoro e famiglia è difficile trovare il tempo per tenersi in contatto con tutti. Per fortuna attraverso i social riesco a tenermi informato sulla loro vita e commentando qualche post o foto qua e là riesco a tenermi in un certo senso in contatto con tutti.

 

Chi era il compagno di squadra più divertente e con chi avevi più chimica sul ghiaccio?

Penso che il più divertente fosse George Halkidis. Anche se è arrivato solo a metà stagione mi ha fatto sorridere ogni singolo giorno. Abbiamo riso tanto e abbiamo condiviso tanti momenti che sono ancora impressi nella mia mente.

Invece il compagno con il quale avevo più feeling sul ghiaccio era sicuramente Richard Rochefort. Rendeva il mio lavoro molto più semplice. Mi diceva sempre di liberarmi che si pensava lui a passarmi il disco, quindi tutto quello che dovevo fare era segnare.

Sicuramente è anche grazie a lui se abbiamo avuto così tanto successo quell’anno.

 

Hai una partita che ricordi maggiormente?

Purtroppo mio padre è mancato l’anno che ho giocato a Fassa. In gennaio ho dovuto tornare a casa per stare con la mia famiglia e il giorno che sono tornato abbiamo giocato contro il Bolzano. Sono arrivato di fretta allo stadio direttamente dall’aeroporto senza dormire o riposare un attimo. Avevo promesso a mio padre che gli avrei dedicato un goal alla prima partita che avrei giocato una volta tornato. Sono stato abbastanza fortunato da riuscire a mantenere la promessa.

Era un periodo triste e difficile per me ma sono grato di essere riuscito ad arrivare in tempo per quella partita e sono felice di essere riuscito ad accontentare mio padre.

 

Segui i risultati della nostra squadra?

Guardo spesso la classifica per vedere come state andando. La Val di Fassa ha un posto speciale nel mio cuore e farà il tifo per la squadra per il resto della mia vita.

 

Tuo nipote Drake è stato draftato dai Los Angeles Kings nel 2017. Per tanti giocatori in tutto il mondo è solo un sogno. Hai qualche consiglio per i giovani Falcons che vogliono provare a farsi notare? Chissà, magari un giorno nella lotteria dei draft ci sarà un giocatore proveniente dalla Val di Fassa!

Il consiglio migliore che posso dare ai giovani è di divertirsi e di amare il gioco dell’hockey. Se non vi divertite non darete mai quel qualcosa in più, quel lavoro extra, che serve per arrivare a giocare ad alti livelli. Ricordatevi sempre che non non importa dove vivete o in che campionato giocate, se lavorate duramente, mettete il 100% di voi stessi in ogni partita, ascoltate i vostri coach e mettete passione in ogni cosa che fate, gli scout vi troveranno. Ma non saprete mai quando vi staranno guardando e quindi dovrete dare il massimo in ogni singola partita.

 

Steve ci tiene anche a salutare tutti i fan e i membri dello staff e ad augurare alla squadra il meglio per questa stagione e quelle future!

E’ stato davvero emozionante poter scambiare quattro chiacchiere con Steve. Mi ricordo ancora di quando, dopo le nostre partire con le giovanili ci fermavamo allo stadio a vedere le partite della Serie A e in campo c’era un certo n. 21 con il vizietto del Goal.

 

L’appuntamento è come sempre sabato alle 12:00 per la nuova puntata di Face-off.

 

Vanessa Ongari

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