PILLOLE DAL PASSATO N°2 – FRANK DOYLE

Anche questa settimana il mio viaggio resta in Canada. Il nostro ospite di oggi ha fatto parte del HC FASSA per tre stagioni dal 2010 al 2013 guadagnandosi un posto nel cuore di ogni tifoso fassano. La sua maglia era la numero 1 e il suo nome è Frank Doyle.

Dopo aver lasciato lo Scola nel 2013 Frank ha concluso la sua carriera hockeystica in Inghilterra con gli Sheffield Steelers nel 2015. Durante la sua permanenza di Inghilterra Frank ha anche concluso gli studi universitari e nel 2014 ha contribuito a portare la sua squadra alla vittoria del campionato purtroppo però non sono riusciti a vincere i playoff (in EIHL il campionato e i playoff sono due coppe distinte)

Fin da subito si è dimostrato entusiasta di ricordare i suoi tre anni a Canazei e, come specifica anche lui stesso, a Penia.

Voglio iniziare l’intervista con una piccola curiosità.

L’ultima volta che ha lasciato Canazei nel 2013, Frank è arrivato a casa poche ore prima della nascita della sua primogenita Hadley.

 

  • Di cosa ti occupi? Sei ancora nel mondo dell’hockey?

Mi sono ritirato nel 2015 e al momento non mi occupo più di hockey. Sono tornato in nord America e ho iniziato a lavorare come contabile presso Ernst & Young (EY) in Ontario, Canada. Adesso sono un CPA (commercialista iscritto all’albo) e lavoro per una compagnia di assicurazioni come analista finanziario senior. Amo il mio lavoro! E’ sicuramente meno fisicamente impegnativo dell’hockey!
Non ho comunque abbandonato il mondo hockeystico. Sto dando una mano alla squadra di mia figlia Hadley e non escludo in futuro di allenare la squadra delle mie figlie se dovessero andare avanti. Ma, oltre alle loro squadre, non penso che prenderei in considerazione il lavoro di Coach. A questo punto della mia carriera non avrei il tempo di concentrarmi anche su quello.
Anche Harlyn (sua figlia più piccola) doveva iniziare a giocare quest’anno ma purtroppo a causa della pandemia i campionati giovanili sono fermi.

 

  • Ti manca giocare a hockey?

Mi manca soprattutto l’essere parte di una squadra. Lavorare insieme ogni giorno per raggiungere degli obbiettivi comuni è veramente divertente e gratificante. Mi manca molto anche passare il tempo con i compagni in spogliatoio o sull’autobus. Mi manca molto la competizione. Amavo essere un portiere e mi sono sempre divertito molto. Posso invece dire con certezza che non mi mancano le temperature glaciali degli stadi! (ride)

 

  • Cosa ci puoi dire dei tuoi tre anni a Canazei? Hai qualche ricordo divertente che vuoi condividere con noi?

I miei anni a Canazei fanno sicuramente parte dei momenti più belli della mia vita. Io e mia moglie Lindsey ne parliamo spesso e speriamo di tornare presto in Val di Fassa per salutare tutti. Ci manca molto la gente fassana! Tutti sono stati sempre molto gentili con noi. L’abbiamo apprezzato molto.
Ci sono stati troppi momenti divertenti; sarebbe troppo difficile sceglierne solo qualcuno. Penso che avere compagni di squadra di tante nazionalità diverse (Italiani, Canadesi, Americani, Cechi) sia quello che rende il tempo passato insieme più interessante e divertente.
Stento ancora a credere a quanto siano freddi gli stadi in Italia. Ho giocato a hockey tutta la mia vita ma non ho mai trovato stadi così freddi come quelli italiani! Specialmente il nostro e quello di Renon!

 

  • Qual’è stata la partita più bella che hai giocato con la maglia del Fassa?

E’ una domanda difficile. Ce ne sono state tante. Eravamo spesso gli sfavoriti e vincere era sempre più emozionante. Non ricordo però una partita in maniera particolare che possa essere la mia preferita. Però ricordo molto bene i miei primi playoffs contro l’Asiago. C’era una bellissima atmosfera allo stadio e c’erano molti fans. E’ stata una serie molto combattuta, siamo stati molto vicini alla vittoria anche se alla fine passò l’Asiago. Credo che il risultato finale sia stato 4 vittorie a 2.

 

  • Sei ancora in contatto con qualche compagno di squadra?

Sfortunatamente non ho parlato molto con i miei compagni di squadra in questi ultimi anni. Purtroppo quando viaggi per così tanti anni e incontri così tante persone è difficile mantenersi in contatto con tutti. Posso comunque dire in tutta onestà che i miei compagni di squadra fassani e le persone di Canazei e Penia sono tra le persone migliori che ho conosciuto in tutti i miei viaggi hockeystici.
Sperò stiate tutti bene e ci tengo a salutare tutti!

 

  • Chi era (o erano) il giocatore più talentuoso della squadra?

Sarebbe difficile nominarne solo alcuni e non vorrei mettermi nei guai nominandone solo un paio! (ride)
Però prima di venire in Italia non avrei mai immaginato quanto talentuosi sono i giocatori italiani. Nei miei tre anni con il Fassa avevamo un bel gruppo di giocatori fassani che lavoravano duro e che sono stati una parte fondamentale dei nostri successi. E’ impressionante pensare a quanti giocatori e allenatori estremamente qualificati ci siano in Val di Fassa considerando quanto è piccola; ma una volta che li incontri capisci quanta passione hanno per questo gioco!

 

  • Che consiglio daresti ai giovani Falcons che vorrebbero diventare giocatori di hockey professionisti?

Il mio consiglio è di lavorare sodo e di impegnarsi non solo sull’hockey, ma anche su altri aspetti della vita (scuola, amici, famiglia, altri lavori, ecc…). Avere questo atteggiamento li aiuterà ad avere successo in generare e, se la carriera da professionista non dovesse andare bene, avranno anche molte altre cose in cui saranno bravi.
Inoltre è importante non concentrarsi solo sul risultato finale; sarebbe troppo stressante.
Bisogna fissare il proprio obbiettivo e concentrarsi per fare del proprio meglio ogni giorno, essere un buon compagno di squadra e ascoltare sempre i propri allenatori.
E INFINE L’IMPORTANTE E’ DIVERTIRSI SEMPRE. NON PUOI GIOCARE AL TUO MEGLIO SE NON TI DIVERTI!

 

Ci tengo molto a ringraziare ancora una volta Frank per la sua disponibilità. La Val di Fassa gli è restata nel cuore ma sono sicura di parlare per tutti i fassani dicendo che nessuno si dimenticherà mai di Franky Doyle!

Dove mi porterà il mio viaggio?  Non vi resta che aspettare la prossima puntata di Face-off per scoprirlo.

 

Vanessa Ongari

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