IPSE DIXIT – IL PREPARTITA DI GIORGIO PEDRON (DERBY LADINO)

Di fatto, si è superata da poco la metà della stagione regolare di un torneo sinora definito “spezzatino”, con alcune formazioni che hanno disputato 17 incontri mentre altre si sono già lasciate alle spalle 21 sfide. Per questo motivo la classifica non può definirsi veritiera. Ciononostante, i primi due mesi e mezzo di partite ci forniscono dati importanti e indubitabili: da quando nel 2016 è nata l’ALPS hockey league non abbiamo mai vissuto un campionato così equilibrato come in questa edizione. Per la prima volta non abbiamo un leader indiscusso, non abbiamo ancora una squadra sicura al 100% di entrare nei playoff dalla porta principale senza dover partecipare ai gironi di riparazione, non abbiamo una formazione materasso, se escludiamo il Linz che è ultimo per manifesta inferiorità. E, in ultima analisi, tutte possono perdere con chiunque, vedi sabato scorso. Negli anni passati, a quest’ora, avevamo indicazioni piuttosto chiare agli inizi di dicembre per quanto concerneva i quartieri nobili della classifica. Sapevamo, in linea di massima, che le prime due/tre sarebbero state tali sino all’ultima giornata prima dei play off, mentre poche altre si giocavano i rimanenti quattro/cinque posti utili per i quarti di finale. Dal centro della griglia in giù, invece, c’era un altro campionato “di retrovia” dall’interesse praticamente nullo. Quest’anno non è affatto così e, di conseguenza, ne beneficia spettacolo e coinvolgimento del pubblico. In barba alla noia.
Persino dalle parti dello Scola si respira un rinnovato entusiasmo e un certo interesse. Ma qui entriamo in un altro discorso. In estate i componenti del sodalizio ladino guidato dal Presidente Ongari hanno allestito un team concreto e con rinnovate aspettative rispetto al recente passato. Un misto di gioventù ed esperienza che andava amalgamato. Coach Kivela l’ha preso in mano e si è messo di buzzo buono per plasmarlo a dovere. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sin qui i Falcons stanno disputando una stagione positiva che li vede consolidati al centro di una classifica piuttosto compressa, pronti ad azzannare gli avversari che stanno poco sopra e a posizionarsi sulle poltrone che contano della graduatoria. E, giusto per ricordare, sabato scorso hanno completato un filotto di quattro vittorie consecutive che non vedevamo da diverso tempo, battendo in rapida successione Klagenfurt/Salisburgo/Vienna e Jesenice. Anche se la vittoria contro gli sloveni è costata cara con l’infortunio di Costantin (lesione di un legamento del ginocchio destro) per il quale è presto azzardare un’ipotesi di rientro. E dopo l’ultima visita specialistica di controllo non arrivano buone notizie nemmeno per il rientro a breve di Schiavone, fuori dal 20 ottobre, il quale se va bene potremmo rivederlo sul ghiaccio non prima di gennaio/febbraio. Davvero un’altra brutta tegola in testa al giovane talento fassano che in quest’ultimo anno ha dovuto fare i conti spesso con la sfortuna. Auguroni di cuore “Schiavo”!
Ma le brutte notizie non finiscono qui. Capitan Castlunger è stato squalificato per due turni. Il DOPS, infatti, ha sentenziato che dopo il suo terzo “fight” di stagione il giocatore fassano ha ricevuto una squalifica in automatico. Piove dunque sul bagnato.
Detto ciò, a grandi passi ci avviciniamo al derby tutto ladino di domani contro i cugini gardenesi. A proposito, le tre squadre ladino/dolomitiche stanno viaggiando a mille. Cortina e Gherdeina, ancorate a quota 33, sono in piena zona play off. Il Fassa pure, distanziato di sole tre lunghezze e posizionato appena sotto in coabitazione col Feldkirch. Sarà dunque un partitone con i “Gherdeneres” dell’ex Erwin Kostner che vorranno vendicarsi della netta sconfitta patita in casa all’andata. Una partita nella partita anche il confronto tra i due goalie, entrambi tra i migliori del campionato. Smith viaggia ad una media-parate del 93%, mentre lo “Zar” Zakharchenko del 92.2%. Sfida anche tra difese solide e attaccanti minacciosi come Wilkins, McGowan, Sullmann e Pitschieler da una parte, mentre dall’altra Mizzi, Marchetti e Chiodo  quali punti di riferimento in un Fassa che fa della coralità d’organico il suo punto di forza. È indubbio che il match di domani sera allo Scola rappresenta un test di maturità per la truppa di Kivela. Se venisse superato  potrebbero aprirsi scenari interessanti per i ragazzi fassani. Buon campionato!

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